

“Learn by doing”: Quinta Regola
17/10/2023

“I tempi dei Dreamer non sono i nostri tempi”: Settima Regola
18/10/2023Team Working: insieme è meglio…sì, ma perché?
Benvenuti nell’esplorazione della sesta regola della filosofia educativa di OFpassiON, “Team Working”. Tutti dicono che collaborare è importante, anzi fondamentale. Ma ti sei mai chiesto perché?


Essere Umani: Esseri Sociali per Eccellenza
Cominciamo con un’osservazione fondamentale: gli esseri umani sono, per natura, esseri sociali. Questa caratteristica è radicata nella nostra storia evolutiva. Nei primi stadi della nostra esistenza, la collaborazione era essenziale per la sopravvivenza. Non eravamo in cima alla catena alimentare e dovevamo unire le forze per far fronte alle sfide della natura. Il nostro pervasivo successo come specie deriva in gran parte dalla nostra incredibile capacità di collaborare.
Oggi, la nostra capacità di cooperare è ancora più estesa e flessibile. Se all’inizio della nostra storia collaboravamo per sopravvivere, ora è evidente che non sia più solo così: possiamo collaborare con estranei per motivi non vitali, e questa collaborazione su larga scala è diventata una caratteristica distintiva della società umana. Al momento non conosciamo nessun essere vivente in grado di mettere a terra un livello di collaborazione come il nostro che trascenda istinti di sopravvivenza e corredo genetico.


La Conoscenza Umana come Somma delle Esperienze Collettive
La conoscenza umana è il risultato della somma delle esperienze collettive di tutti gli esseri umani che hanno vissuto prima di noi e di quelli che vivono attualmente sulla Terra. Questa conoscenza collettiva è un tesoro inestimabile che ci permette di apprendere, innovare e progredire più velocemente di qualsiasi altro essere vivente perché bypassa la classica trascrizione di informazioni genetica: siamo in grado di archiviare dati, informazioni, esperienze, funzioni di qualsiasi genere, più velocemente e più pervasivamente di quanto non faccia il nostro DNA, grazie ad un infinito numero di medium (libri, database, e altre tipi di “memorie”) da noi stessi creati.
Non ce ne rendiamo quasi mai conto ma, indipendentemente da dove viva o cosa faccia, ogni giorno ogni essere umano si affida ad un numero incredibile di strumenti ed infrastrutture complessi costruiti e migliorati per tutta la nostra millenaria storia dai suoi simili per i suoi simili. Solo per fare alcuni esempi, si pensi a Internet, il sistema economico mondiale, le nazioni, la rete idrica.


Team Working, Peer to Peer Education e Reverse Mentoring
Per questo motivo per OFpassiON la collaborazione è uno dei pilastri educativi fondamentali. Per noi lavorare insieme non significa solo “stare insieme”; per noi significa un continuo e costante scambio di informazioni e competenze che avviene ad ogni livello e in ogni direzione: da Mentor a Dreamer, da Mentor a Mentor, da Dreamer a Dreamer ma anche…da Dreamer a Mentor. Nelle nostre attività infatti entrano in gioco la peer to peer education (educazione tra pari, Dreamer a Dreamer) e il reverse mentoring (mentoring inverso, Dreamer a Mentor): tutti possono insegnare qualcosa a tutti, tutti possono imparare qualcosa da tutti. Seguendo questo ragionamento, per i Mentor di OFpassiON diventa quasi scontato rapportarsi con i Dreamer non in funzione della loro età ma della loro conoscenza: questo approccio abbatte ogni sorta di stereotipo o pregiudizio e permette a tutte le persone che gravitano nel nostro ecosistema di sentirsi apprezzate, capite, sostenute e incoraggiate. E i rapporti umani, infine, ne giovano più di tutti: tra Dreamer e Mentor spesso nascono rapporti di amicizia profondi, coltivati anche al di fuori del contesto di OFpassiON, che eleva la “semplice” esperienza educativa in un processo di crescita condiviso con dei veri amici.


Collaborazione tra Adulti: Sfide e Opportunità
Il mondo del lavoro, per esigenza o abitudine, spesso separa rigidamente le persone e abilita la collaborazione tra umani in una modalità gerarchica a “compartimenti stagni”. OFpassiON sfida questo status quo: nei percorsi di formazione per aziende, promuove la collaborazione tra adulti di diverse posizioni gerarchiche, consentendo lo scambio bidirezionale di conoscenze e idee. Questo approccio può essere disruptive e spesso porta a connessioni sorprendenti tra persone di diverse fasce d’età e livelli di esperienza, anche e soprattutto in contesti molto verticali ed estremamente “chiusi”.


La Complessità come Stimolo per la Convergenza e il Team Working
Nell’apprendimento e nella risoluzione dei problemi, la complessità è una caratteristica tanto spaventosa quanto stimolante. Spesso l’approccio più basilare e comune è quello di semplificare un tema complesso al fine di ottenere una soluzione lineare, chiara e definitiva. In alcuni specifici casi potrebbe anche avere un senso, ma in linea generale questa metodologia è del tutto disfunzionale.
Quando affrontiamo una tematica complessa (ad esempio il riscaldamento globale), ci piace spingere i Dreamers a mettere in discussione le loro convinzioni “lineari” e ad avere umiltà sulla propria conoscenza. Utilizziamo la complessità come mezzo per spingere i Dreamers a confrontarsi, a mettere insieme punti di vista differenti e ad unire gli sforzi per trovare eventuali informazioni mancanti e proporre nuove soluzioni. Soluzioni che devono tenere il più possibile conto di tutti gli elementi presi in considerazione, anche quelli contrastanti tra loro, e che, nonostante questo, devono convergere verso una visione comune, non lineare e perfettibile sull’argomento.


Feedback: uso e gestione di critiche ed elogi
In questo contesto, assume grande importanza anche la gestione e il sano utilizzo dei feedback (critiche ed elogi). Mentor e Dreamer sono consapevoli che le critiche devono sempre essere costruttive e i problemi segnalati in maniera mirata: “Hai sbagliato questo l’altro giorno” funziona decisamente meglio di un commento come “Fai sempre errori”.
Il primo atteggiamento è visto come risolutivo: chi riceve la critica sa che può risolvere la situazione evitando di fare quell’errore. Il secondo come distruttivo: chi riceve la critica non ha modo di capire dove, come, quando ha sbagliato. Pertanto si convince di essere sbagliato e non di aver sbagliato.
Una critica, per essere efficace, deve sempre essere seguita da una soluzione: “Hai sbagliato questo l’altro giorno (critica): dovresti provare a fare quest’altro, vedrai che andrà meglio (soluzione)”. Solo in questo modo si crea uno spazio per l’apprendimento.
Lo stesso discorso vale per gli elogi: un elogio costruttivo e duraturo deve essere mirato (“hai fatto un bel lavoro l’altro giorno quando ti sei occupato di…”), un elogio generico (“sei bravo!”) genera solo un beneficio istantaneo.
Quando si “lavora in gruppo”, dare feedback costantemente mantiene limpido il rapporto, perché aiuta ad alleviare tensioni ed incomprensioni che nascono naturalmente quando persone diverse condividono lo stesso progetto o spazio.


Lavoro di Gruppo e Lavoro Individuale: Un Equilibrio Necessario
E’ comunque importante bilanciare il lavoro di gruppo con il lavoro individuale. Non tutto può essere fatto insieme agli altri. E’ evidente a tutti che la pratica solitaria e mirata sia fondamentale per il raggiungimento dell’eccellenza in molti campi. La concentrazione intensa e la motivazione intrinseca spesso emergono meglio quando si lavora da soli su compiti sfidanti.
Il Team Working non deve perciò far perdere di vista le personali esigenze e modalità di lavoro di ognuno. Come non perdere traccia delle peculiarità dei singoli Dreamers in un contesto così tanto collaborativo?


Questo sarà argomento della prossima regola, “I Tempi dei Dreamer non sono i nostri tempi”.
Riferimenti Bibliografici:
- Sapiens: A Brief History of Humankind – Yuval Noah Harari
- Emotional Intelligence – Daniel Goleman
- Quiet: The Power of Introverts in a World That Can’t Stop Talking – Susan Cain