

“Dreamer al Centro”: Seconda Regola
13/10/2023

“Imparare Divertendosi”: Quarta Regola
13/10/2023Non solo Tech: perché?
Spingiamoci ora a guardare oltre la tecnologia e a considerare una prospettiva più ampia dell’educazione. Addentriamoci insieme alla scoperta della terza regola della filosofia di OFpassiON: “Non solo tech”.


La Robotica come Mezzo, Non Fine
OFpassiON abbraccia la tecnologia, compresa la robotica, come un mezzo per educare. La costruzione di robot è un modo stimolante per insegnare alle persone competenze tecniche, ma i nostri scopi educativi vanno ben oltre a questo. Il nostro approccio mira a formare le persone non solo sul piano tecnologico ma anche e soprattutto sulle competenze trasversali, capacità essenziali per ogni ambito della vita.


Formare la Persona a 360 Gradi: questo significa “non solo tech”!
La robotica e la tecnologia sono mezzi, non il fine ultimo. Il nostro obiettivo è formare la persona a 360 gradi. Crediamo che la trasversalità sia essenziale in un mondo sempre più interconnesso: gli specialisti “verticali” devono essere in grado di comunicare e collaborare con individui provenienti da diversi settori e discipline. Questa è una sfida posta dal mondo moderno che richiede un’educazione completa.
Un’ Introduzione necessaria: la Teoria delle Intelligenze Multiple
La nostra mente ha spazio per una vasta gamma di “intelligenze”. Howard Gardner, nel suo concetto di “intelligenze multiple,” suggerisce che ne possediamo addirittura sette o nove. Ciascuno di noi può essere più portato per una di queste intelligenze, ma questo non significa che dovremmo ignorare completamente le altre. Offrire stimoli diversificati al nostro cervello ci aiuta a bilanciare la nostra formazione e sviluppare un approccio più completo all’apprendimento. Stimoli multidirezionali permettono, inoltre, di esplorare terreni del sapere nuovi, aprendoci a nuove possibilità e alla scoperta di nuove passioni.


La Neuroplasticità: Flessibilità o Rigidità Mentale?
Parlando di stimoli nuovi e vecchi non possiamo che citare il concetto di neuroplasticità.
Fino a non molto tempo fa si credeva che il nostro cervello fosse immutabile, o meglio solo “degradabile”: dopo esser nati, la nostra materia grigia, “invecchiando”, iniziava inesorabilmente a perdere “pezzi” (neuroni), in un decadimento costante e inarrestabile che cessava solamente con la fine della nostra vita.
Ora, però, sappiamo che le cose non stanno esattamente così: il nostro cervello cresce, si modifica ed è persino in grado di generare nuovi neuroni (neurogenesi)…per tutta la vita!
Alla base di questa teoria c’è il concetto della neuroplasticità, la capacità del cervello di modificarsi in funzione delle attività neurali, specialmente intese come “stimoli esterni”. La neuroplasticità è un processo naturale che può essere potenziato attraverso l’apprendimento diversificato e l’esposizione a nuove sfide.
Per spiegarlo con una metafora, la neuroplasticità è come la neve fresca su una collina. Quando scendiamo con la slitta da una collina, possiamo essere flessibili perché nella neve soffice abbiamo la possibilità di compiere percorsi ogni volta differenti. Ma se scegliamo lo stesso percorso due o tre volte, le tracce cominceranno ad approfondirsi, e ben presto tenderemo a rimanere bloccati in una rotaia – il nostro percorso ora è abbastanza rigido, così come i circuiti neurali, una volta stabiliti, tendono ad autoconsolidarsi. Poiché la neuroplasticità può avere come risultato sia l’elasticità sia la rigidità mentale, tendiamo a sottovalutare il nostro potenziale di flessibilità, del quale la maggior parte di noi ha un’esperienza molto limitata.
Ma, se allenata correttamente, la neuroplasticità funge da elisir di lunga vita per il nostro cervello: stimoli nuovi e sfidanti allenano il nostro cervello a rimanere flessibile e propenso ai cambiamenti.
La Fluidità delle Passioni
Il frutto dei cambiamenti nel nostro cervello si ripercuote su tutto quanto ci “identifica o rappresenta”.
In questo processo di cambiamento continuo sono incluse anche le nostre passioni. L’educazione tradizionale spesso tende a incanalare gli studenti in percorsi fissi, immutabili, che non prendono in considerazione l’evoluzione della mente e della personalità degli studenti. In OFpassiON incoraggiamo l’esplorazione e la flessibilità al pari della continuità degli stimoli mirati e funzionali. Quando, ad esempio, un Dreamer ci confessa il suo sogno di diventare astronauta, il nostro compito dovrebbe essere quello di offrire consigli e stimoli per alimentare la sua curiosità su spazio e scienza, non di scoraggiarlo dicendo “E’ una passione temporanea, passerà!”.
Anche se quella passione può cambiare nel tempo, è giusto coltivarla fino al suo esaurimento (ammesso che si esaurirà!). E’ l’equilibrio tra stimoli mirati e casuali a permettere una cammino di crescita completo ai Dreamer.
Cammino che deve comprendere stimoli eterogenei, non solo tech per l’appunto!


La Regola nella Pratica: Tecnologia al Servizio della Creatività
Nel nostro approccio, la tecnologia e la robotica si fondono con la creatività e il design. Ancora una volta questi strumenti non so da intendersi come fine, ma come mezzi che utilizziamo per aiutare ogni Dreamer a scoprire ed inseguire le proprie passioni. Riconosciamo che il progresso tecnologico è importante, ma è altrettanto cruciale preservare la creatività e la diversità di pensiero.
Seguendo lo stesso principio, le personalizzazioni dei nostri robot non sono elementi opzionali, ma fondamentali. Forniamo ai Dreamer gli strumenti per esprimersi creativamente, andando oltre i classici cartoncini e pennarelli. La creatività è continuamente incoraggiata e sostenuta, e gli studenti possono sempre prendere spunto dagli altri per migliorare i loro progetti.
A rimarcare l’importanza del processo creativo libero, nel nostro ambiente educativo, non ci spaventano il rumore e il disordine. Al contrario, favoriamo il brainstorming e l’espressione creativa in ogni sua forma. Abbiamo lavagne e pennarelli sempre a disposizione, e i Dreamer possono usarli liberamente in qualsiasi momento, per appuntare, disegnare, colorare, spiegare, giocare. Alla fine di ogni lezione, lavoriamo tutti insieme per ripristinare l’ordine.


Non solo tech e L’Importanza delle Storie
Un altro aspetto cruciale delle nostre attività è l’utilizzo massivo della narrazione e delle storie. Una storia rende affascinante e memorabile anche il più difficile e noioso dei concetti, e i nostri antenati hanno sfruttato questo immenso potere centinaia di migliaia di anni.
Per gran parte della sua storia evolutiva, l’essere umano non ha potuto far altro che tramandare il suo sapere attraverso articolati racconti dove eroi e creature fantastiche si facevano portavoce di usi, costumi, insegnamenti e morali.
Proprio per questo il cervello di tutti noi, oggi, ha ancora un’attrazione “fatale” per le storie.
Tutte le nostre attività più strutturate sfruttano questa attrazione in maniera funzionale: la Storia crea il contesto all’interno del quale le nostre azioni acquisiscono un significato più grande e, come spiegato prima, rende memorabili e longevi i risultati di quelle stesse azioni. Ti sembra una spiegazione criptica? Forse hai ragione, è solo che…non ci piacciono gli spoiler! Leggendo la regola numero quattro, Imparare Divertendosi, capirai meglio che cosa intendiamo con “azioni” e quale ulteriore mezzo, oltre alla narrazione, utilizziamo per renderle così avvincenti.


In sintesi, la terza regola “Non Solo Tech” sfida a considerare una visione più ampia dell’educazione. La tecnologia è un mezzo, ma la formazione completa di una persona richiede molto di più. Nel mondo in rapida evoluzione di oggi, abbracciare la diversità, la creatività e il cambiamento è essenziale affinchè i Dreamer siano pronti a comprendere e vivere appieno il loro presente e il loro futuro.
Riferimenti Bibliografici:
- Howard Gardner – Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences
- Norman Doidge – The Brain That Changes Itself
- Daniel Kahneman – Thinking Fast and Slow