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08/09/2023

“Dreamer al Centro”: Seconda Regola
13/10/2023“Niente è Impossibile!”: La Base di Tutto
Questo non è solo un aforisma vuoto. È un pilastro su cui poggiano le fondamenta di OFpassiON. Questa regola ci sfida a a superare i limiti autoimposti e a credere fermamente nel potenziale del cervello umano. Quando diciamo “Niente è Impossibile,” noi non pensiamo ad una semplice affermazione; per noi è un impegno ad accettare sfide più grandi di noi, ad abbracciare le incertezze e a perseguire gli obiettivi con una determinazione incrollabile.

L’Effetto Pigmalione e la Profezia che si Autoavvera
Per comprendere appieno l’importanza della prima regola, dobbiamo esaminare l’effetto Pigmalione, un fenomeno psicologico straordinario. L’effetto Pigmalione è il processo attraverso il quale le aspettative di una persona nei confronti di un’altra possono influenzare positivamente il comportamento e il successo di quella persona. In altre parole, se crediamo che qualcuno possa avere successo, è più probabile che effettivamente lo ottenga, proprio a causa delle nostre aspettative positive.
Un esempio classico dell’effetto Pigmalione si verifica nell’ambito dell’istruzione. Se un insegnante crede fortemente che uno studente sia intelligente e ha il potenziale per eccellere, questo studente è più incline a lavorare duramente, a impegnarsi di più e alla fine a ottenere risultati eccezionali. L’insegnante, attraverso le sue aspettative, ha influenzato positivamente il percorso di apprendimento dello studente.
E’ così con la realizzazione della “profezia che si autoavvera” il limite dell’impossibile viene spostato un passo più in là, cresce l’autostima dei Dreamer e nella loro testa si materializzano nuove strade prima inesistenti.
Una volta abbracciata questa filosofia – credere che “Niente è impossibile” – i Dreamer diventano padroni delle “possibilità” del loro stesso futuro…solamente immaginandolo.


L’immaginazione plasma il nostro cervello
Per comprendere meglio come l’immaginazione può cambiare la nostra realtà dobbiamo scomodare le neuroscienze. Gli studi hanno dimostrato che quando immaginiamo un’azione, il nostro cervello reagisce in modo simile a quando effettivamente eseguiamo quell’azione. L’immaginazione lascia segni materiali tangibili nel cervello – ne modifica fisicamente la struttura! In un incredibile esperimento il neurologo Pascual-Leone insegnò una sequenza di note a due gruppi di persone che non avevano mai studiato pianoforte, mostrandogli quali dita muovere e facendogli sentire le note eseguite. In primis divise i partecipanti allo studio in due gruppi.
I membri del primo gruppo dovevano stare seduti di fronte alla tastiera di un pianoforte per due ore al giorno, per cinque giorni, immaginando sia di suonare sia di ascoltare la sequenza di note. Il secondo gruppo doveva suonare realmente la musica per due ore al giorno, per cinque giorni.
Entrambi i gruppi vennero sottoposti a mappatura cerebrale prima, durante e dopo l’esperimento: che cosa significa? Semplicemente che i ricercatori hanno “guardato” il cervello di tutti i partecipanti per tutta la durata dell’esperimento!
Poi ad entrambi i gruppi venne chiesto di suonare la sequenza di note, mentre un computer misurava l’accuratezza della loro esecuzione. Pascual-Leone verificò che entrambi i gruppi avevano imparato a suonare la sequenza e mostravano dei cambiamenti simili nelle mappe cerebrali.
Il solo esercizio mentale aveva prodotto i medesimi cambiamenti fisici – nel sistema motorio – indotti dall’esercizio fisico. Entro la fine del quinto giorno, i cambiamenti nei segnali motori ai muscoli erano gli stessi nei due gruppi, e gli esecutori che si erano esercitati con l’immaginazione mostravano un livello di precisione pari a quello rilevato il terzo giorno negli esecutori dell’altro gruppo.
Questa è la formidale prova che l’immaginazione non è un semplice esercizio mentale, ma un mezzo concreto per modificare fisicamente la struttura del cervello.


Abbracciare il “Niente è Impossibile” ed Allargare lo “Spazio delle Possibilità”
Il neuroscienziato Beau Lotto ha definito un concetto intrigante riguardo alla nostra mente: lo chiama lo “Spazio delle Possibilità.”
Il concetto si riferisce alla vasta gamma di modi in cui le persone possono interpretare e percepire gli stimoli esterni.
Lotto sostiene che la percezione non sia una rappresentazione oggettiva del mondo esterno, ma piuttosto una costruzione soggettiva basata su una serie di fattori, tra cui le esperienze passate, le aspettative, le emozioni e altro ancora. In altre parole, il nostro cervello crea uno “Spazio delle Possibilità” all’interno del quale interpreta e dà un proprio significato a tutti gli input sensoriali che lo colpiscono.
Quando facciamo nostra la prima regola di OFpassiON – Niente è Impossibile – modificando le nostre aspettative, allarghiamo praticamente verso l’infinito i confini di questo spazio!
Accettiamo che le limitazioni autoimposte non sono altro che una soggettiva percezione e che possiamo sempre cambiare punto di vista ed esplorare nuovi orizzonti. Lo “Spazio delle Possibilità”, da piccolo giardino incolto, si trasforma in un vasto terreno fertile in cui possiamo piantare, far crescere e prosperare i nostri sogni. E come detto, questo terreno non è solo nella nostra fantasia, ma è una mappa cerebrale – una sofisticata rete di connessioni neurali nel nostro cervello – vera e propria!


Amplificare il Potere dell’Immaginazione
Come detto, l’immaginazione è l’arma segreta per incarnare al meglio la prima regola. Ogni giorno, nei laboratori e nelle attività di OFpassiON, incoraggiamo i partecipanti a sognare in grande, senza limiti, senza paura di sbagliare. E quando qualcuno ci dice “Non ce la faccio” noi rispondiamo dicendo “Prova a dire: Devo ancora imparare!”, allenando così la sua capacità di allargare il suo Spazio delle Possibilità solamente utilizzando parole diverse, utili per creare un’immagine mentale positiva legata a quel task.
L’immaginazione così diventa il ponte tra ciò che percepiamo come impossibile e ciò che può diventare possibile, un motore che ci spinge a esplorare nuove soluzioni, a innovare e a superare le sfide, qualunque esse siano.


L’immaginazione è solo il primo passo
Attenzione però!
Per quanto sia straordinario il potere dell’immaginazione, da solo non ha la forza di “mantenere i cambiamenti” nel tempo.
Ricordi l’esperimento di del neurologo Pascual-Leon? Il primo gruppo di partecipanti, quello che si era allenato a suonare solo immaginando di farlo, è riuscito a raggiungere risultati paragonabili al secondo gruppo di partecipanti, quello che si era esercitato a suonare per davvero il pianoforte, proprio in virtù di una vero e proprio test sulle capacità acquisite: in sintesi, hanno dovuto suonare il piano…per imparare a suonare il piano!
E chiunque di essi avrà proseguito nella carriera di pianista, avrà dedicato un ammontare incredibile di tempo ed energie alla pratica.
Ecco perché credere che Niente sia impossibile è solo il primo passo verso il raggiungimento di un obiettivo: se a questo aggiungiamo dedizione, impegno, costanza e duro lavoro allora sì che potremo davvero trasformare il più “impossibile” dei sogni nella più meravigliosa delle realtà!


Niente è impossibile: più che una Regola, una Filosofia
“Niente è Impossibile” non è solo una regola, ma un invito a sfidare lo status quo, a esplorare il potenziale del cervello umano e a inseguire i sogni con tenacia. L’immaginazione, le neuroscienze, l’effetto Pigmalione e lo “Spazio delle Possibilità” sono gli alleati che permettono a questa regola di essere una filosofia di vita che va oltre il semplice slogan che, di primo acchitto, ci si potrebbe…”immaginare”!
Riferimenti Bibliografici:
- Rosenthal, R., & Jacobson, L. (1968). Pygmalion in the Classroom. Holt, Rinehart and Winston.
- Pascual-Leone, A., & Hamilton, R. (2001). The metamodal organization of the brain. Progress in Brain Research, 134, 427-445.
- Lotto, B. (2019). Deviate: The Science of Seeing Differently. Hachette Books.