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17/10/2023Imparare Divertendosi…si può!
Nel nostro percorso alla scoperta delle 10 regole, arriviamo con questo articolo a raccontare la quarta regola, che si focalizza su come trasformare l’apprendimento in un processo non solo funzionale, ma anche e soprattutto piacevole. Se credi che Imparare Divertendosi sia una fantasia…scoprirai che da OFpassiON questa fantasia è realtà!


Il Gioco come Motore dell’Apprendimento
Se hai letto la regola precedente (se non lo hai fatto, recupera subito!), questo capitolo completa il discorso iniziato nella sezione “L’Importanza delle Storie”. Per facilità di lettura, forniamo comunque un breve ripasso: avevamo spiegato l’importanza della narrazione come strumento di conoscenza per noi esseri umani e come, in OFpassiON, sfruttiamo le storie per creare un contesto educativo vincente.
Per ottenere risultati ancora più incredibili, nelle nostre attività la Narrazione viaggia sempre in coppia con un altro potentissimo strumento: il Gioco.
Possiamo definire il Gioco il cuore pulsante di questa regola. Per i bambini, il gioco è una lingua universale che permette loro di esplorare il mondo, sviluppare competenze sociali e cognitive e, soprattutto, apprendere divertendosi.
Il gioco perde di “importanza strategica educativa” negli adulti non per motivi funzionali ma sociali: il gioco continua ad essere un medium drasticamente coinvolgente per tutta la nostra vita, solo che – noi grandi – lo mettiamo spesso da parte per i più disparati motivi. Ma ha davvero senso relegare il gioco in un solo “angolo” della nostra vita (si legga infanzia)?
Se è così pervasivo e piacevole per noi esseri umani, perché stigmatizzarlo? Perché non dargli un ruolo educativo centrale?
Noi abbiamo deciso di farlo, trasformando ogni nostra attività in un vero e proprio gioco.
Come lo facciamo nella pratica?


Imparare Divertendosi nella pratica: scopriamo il LARP
Utilizziamo principalmente quelli che vengono definiti giochi LARP (Live Action Role-Playing, Giochi di Ruolo dal Vivo). Il LARP è una forma di gioco estremamente flessibile in cui i partecipanti interpretano fisicamente i personaggi con il proprio agire, rappresentando le situazioni fittizie nello spazio reale che li circonda, una modalità assolutamente innovativa per l’Italia, ma collaudata negli USA e nel Nord Europa, dove esistono da oltre 10 anni scuole di formazione basate interamente sul LARP, come la Osterskov, un Istituto Secondario di Secondo grado che ha sede in Hobro, Danimarca.
In questo tipo di giochi, si utilizzano tecnologie, costumi, equipaggiamento e scenografie a tema con l’ambientazione. Risulta quindi un’attività dall’impatto emotivo estremamente significativo. Il LARP è un medium educativo estremamente efficace: il setting esperienziale del gioco si contrappone ad un’idea accumulativa e nozionistica della conoscenza, consentendo ai soggetti coinvolti di compiere liberamente scelte che hanno un impatto sull’evoluzione stessa del gioco e che in più sono totalmente personali e quindi diverse da giocatore a giocatore. In questo modo, ciò che viene esperito nel gioco non è più solo uno stimolo “passivo”, freddo e distante, proveniente della realtà esterna, ma è un insieme articolati di stimoli che “attivano” nel Dreamer un processo interiore di coinvolgimento totale. Ogni giocatore, cucendosi addosso sensazioni, emozioni e capacità apprese attraverso il LARP, diventa davvero protagonista attivo dell’esperienza ludico-educativa e apprende meglio, più velocemente e con un grado di soddisfazione imparagonabile ai metodi tradizionali.
Nel LARP inoltre nessuno deve sentirsi legittimato ad erogare un sapere monolitico dall’alto: l’esperienza deve suscitare scoperta, il facilitatore (uno o più Mentor che guidano i Dreamer nell’esperienza di gioco) non racconta una storia già scritta, ma accompagna l’esplorazione del mondo proposto, che può essere più o meno distante dalla realtà a seconda del target dei partecipanti.
Ci sarebbe ancora tantissimo da dire sui LARP, ma in questo contesto ci fermiamo qui. Se hai piacere ad approfondire il tema oppure vedere come noi utilizziamo il LARP nei nostri progetti, ti lasciamo alcuni link che riteniamo possano essere davvero utili – (Play To Learn e STEM By Larp).


L’Emozione nell’Apprendimento: l’Unico modo per Imparare Divertendosi!
Ciò che rende così attraente ed ingaggiante il gioco è proprio quel coinvolgimento emotivo che ci porta ad immergerci totalmente nell’esperienza. Le emozioni non sono importanti solo per il coinvolgimento iniziale, ma hanno un ruolo specifico e fondamentale per tutte le fasi di apprendimento.
E’ infatti ormai risaputo che l’emozione svolga un ruolo cruciale anche nel processo di apprendimento. Quando si apprende qualcosa di nuovo, l’emozione associata a quell’esperienza si “salda” a quel qualcosa durante il processo di memorizzazione. Quando in futuro andremo a richiamare quel concetto, quella competenza, quel ricordo, indirettamente risveglieremo anche l’emozione “saldata” ad esso/essa.
Ecco perché, per garantire che l’apprendimento diventi un’esperienza positiva, Daniela Lucangeli, esperta in educazione emozionale positiva, sottolinea l’importanza di generare emozioni positive nel processo educativo. Chi impara vivendo momenti di gioia associa quella stessa emozione alle competenze apprese: tutte le volte che utilizzerà quelle competenze sarà contento di farlo perché il suo cervello risveglierà un ricordo gioioso associato a quelle competenze.
Risulta evidente a questo punto come le emozioni “negative”, come l’ansia e la paura, ostacolino l’apprendimento: tutti desiderano il benessere, ragione per cui nessuno si sognerebbe di richiamare alla mente qualcosa che lo farebbe stare male. Una competenza associata alla paura è l’ultima cosa che vorresti utilizzare e probabilmente è quello che inconsciamente hai vissuto almeno una volta nella vita durante una temibile verifica di matematica o una versione di latino. Non è stato bello, vero?
Per chiudere il cerchio, quindi, per noi risulta assolutamente logico e sensato introdurre nel processo educativo strumenti come il gioco, che sono in grado di generare quel coinvolgimento emotivo positivo (e continuativo) così importante per il processo stesso. Questo non significa che, all’interno del gioco, vengano esperite solo sensazioni positive: i momenti di difficoltà, gli errori, e tutte le sensazioni e le emozioni spiacevoli possono comunque presentarsi, ma, grazie al filtro del gioco, i Dreamer sono in grado di approcciare tutto questo sotto un’ottica completamente diversa. Il gioco diventa così anche strumento di consapevolezza, di analisi e critica oggettiva di sé, perché permette ai Dreamer di guardare loro stessi – o meglio, l’alter ego di loro stessi, cioè il personaggio che hanno interpretato – sotto una luce diversa, meno personale, ripercorrendo a posteriori le azioni nel gioco con razionalità e con la giusta dose di distacco.


L’Approccio Scientifico all’Apprendimento
E sempre a proposito di razionalità e oggettività, noi riteniamo che imparare possa essere ancora più divertente se siamo pronti a mettere in dubbio…tutto quello che sappiamo o crediamo di sapere! Come riusciamo a farlo?
Per farlo abbiamo bisogno di adottare un approccio scientifico all’apprendimento. In linea con le idee di Adam Grant esposte nel suo bestseller “Think Again,” OFpassiON incoraggia una mentalità scientifica che mette in discussione le convinzioni esistenti, fa tesoro degli errori e cerca sempre nuove prospettive con le quali confrontarsi. Questo approccio si lascia alle spalle ideologie, dogmi e pregiudizi e spinge i Dreamer ad avere una visione curiosa, oggettiva e razionale della realtà.
Diventa così naturale avere fiducia nelle proprie capacità ed essere contemporaneamente aperti a nuove idee e alla revisione delle proprie convinzioni. Il dubbio, spesso additato come aspetto negativo, è da noi continuamente celebrato e stimolato: la forza delle proprie idee non risiede nella loro strenua difesa, ma nel continuo tentativo di ricercarne il miglioramento, che passa principalmente dall’apertura verso gli altri e dal confronto con posizioni diametralmente opposte alla propria, piuttosto che dalla cattiva ed istintiva abitudine di confermare le proprie idee circondandosi da menti che la pensano in maniera simile a noi.


In sintesi, la quarta regola di OFpassiON, “Imparare Divertendosi,” abbraccia il potere educativo del gioco, delle emozioni e dell’approccio scientifico nell’apprendimento. Questo approccio mira a rendere l’educazione non solo informativa ma anche coinvolgente, memorabile e appassionante.
Riferimenti Bibliografici:
- Why We Play – Roberte Hamayon
- Edu-larp, Game Design per giochi di ruolo educativi – Andrea Maragliano
- Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere – Daniela Lucangeli
- Think Again – Adam Grant