Giroscopio il laboratorio col pollo!
02/03/2019Summer camp 2017: la mia prima Estate tech residenziale a 16 anni
21/03/2019I nostri summer camp, l’estate tech e non solo, dello scorso anno sono stati un notevole salto rispetto all’anno precedente.
Innanzitutto perchè eravamo in due a gestirli, idearli, pensarli ed attuarli: io (Valeria) e Francesco.
Attività tech e non solo
I bambini non si sono cimentati solo con attività tech e costruzione di robot, ma i nostri summer camp sono a 360 gradi.
Al mattino si costruiva il robot
Al mattino l’attività si svolgeva nella nostra aula.
Ogni bambino ha ricevuto un kit all’arrivo con il suo nome e con tutto il necessario per realizzare il robot funzionante che ha portato a casa al termine della settimana.
I Dreamers erano concentratissimi sui loro lavori e contemporaneamente imparavano team working, reverse mentoring e collaborazione, tutte abilità che cercavamo di stimolare al massimo.
C’era sempre qualcuno che aveva qualcosa da insegnare agli altri. Intanto la costruzione del robot procedeva nel corso della nostra estate tech e non solo e tutti, al termine della settimana, hanno mostrato orgogliosi ai loro genitori le creazioni.
Abbiamo procurato due splendide ed ampie tende a tepee in cui dormivamo tutti insieme: Francesco ed io e tutti i nostri Dreamers!
Materassini gonfiabili e nessun letto era più comodo! I più piccoli, che dormivano fuori per la prima volta da soli, avevano Puddu! Anche lui accompagnava la nostra estate tech e non solo!
La riflessione, un momento importante dell’estate tech e non solo
Ogni giorno dedicavamo un’oretta al momento che noi abbiamo chiamato ‘riflessione’.
Veniva lanciato un tema, tarato sull’età dei Dreamers, che poteva spaziare dall’amicizia, alla libertà, alle paure,… ovviamente tarato sulla loro età.
In cerchio ognuno diceva la sua opinione e noi ci limitavamo a fare domande per stimolare la discussione ed il confronto.
Il primo giorno erano pochi i Dreamers che osavano esprimere la loro opinione: si vergognavano, avevano paura di essere giudicati, non erano abituati a parlare di emozioni o semplicemente aspettavano le nostre opinioni per esprimerle uguali.
Noi ci limitavamo a stimolare il loro pensiero critico, che anche nel corso dell’estate tech e non solo, non deve mai andare in vacanza!
Facevamo loro vedere che l’oggetto della discussione era su un piano completamente diverso dalla persona che esprimeva l’idea.
A volte esprimevamo noi stessi opinioni contrastanti, dimostrando loro che si può discutere e avere visioni diverse, esprimere in totale libertà i propri punti di vista (erano banditi solo insulti e parolacce), ma continuare ad andare d’accordo.
Altre volte li aiutavamo con scritte o disegni.
Non c’era niente di più bello per noi che vederli, già il secondo giorno, fare a gara per esprimere la loro idea ed il loro punto di vista, oppure sentirli dire che gli argomenti li interessavano molto e non avevano mai preso in considerazione certe riflessioni.
Nel frattempo, senza rendersene conto, hanno imparato ad ascoltare gli altri, hanno imparato a stare zitti mentre gli altri parlavano perché gli altri dessero loro spazio al momento opportuno, hanno imparato a confrontarsi!
Estate tech e non solo ad Alessandria
Uno degli interventi più belli è stato quello di una ragazzina che ha esordito un giorno dicendo: quando avete lanciato l’argomento Libertà ero convinta di avere le idee chiare e sapere quasi tutto sulla libertà.
Poi ho ascoltato gli interventi degli altri Dreamers e adesso ho una grandissima confusione in testa e non so più cosa sia la libertà, perché mi sono resa conto di non aver mai considerato un sacco di aspetti che sono emersi qui oggi.
Che dire… è forse la nostra soddisfazione più grande!
Perché il nostro obiettivo non è solo la robotica ed il gioco, ma è soprattutto la loro crescita, affinché possano domani diventare adulti realizzati, soddisfatti e soprattutto felici!
Estate tech e non solo: giochi liberi a bordo piscina
Anche a bordo piscina il gioco ricopriva sempre un aspetto molto importante: chi voleva poteva fare ‘gioco libero’ con materiali che avevamo messo a disposizione: palla, corda, spade, materiali creativi,…
Noi ci divertivamo con loro ed i pomeriggi volavano!
Erano sempre tutti molto agguerriti nel conteggio dei punti e nelle divisioni in squadre!
Si poteva anche giocare tutti insieme e con noi: un giorno con il pongo, un altro a palla avvelenata dentro e fuori dalla piscina,…
Anche nelle attività senza materiali devo dire che siamo stati parecchio bravi!
Attività e giochi organizzati al pomeriggio
Ogni pomeriggio vedeva i Dreamers cimentarsi con un’attività organizzata all’aperto: una caccia al tesoro, giochi d’acqua, giochi organizzati,…
Le squadre alimentano la collaborazione ed una sana competizione fa crescere l’autostima.
Non importa che sia un secchio da riempire o un disegno da ricostruire.
Alla scoperta di api e alveari
Un’altra volta l’attività è stata molto particolare: siamo andati alla scoperta del fantastico mondo delle api con un apicoltore professionista.
Una breve introduzione per spiegare come vivono le api e poi via!
E’ stato bellissimo vedere i nostri Dreames così curiosi ed interessati.
Tutti bardati con le tute da apicoltore siamo andati a vedere dall’interno gli alveari, ad aprire le cassette, a cercare l’ape regina e naturalmente a scoprire tutti i segreti della produzione del miele!
Inutile dire che ai Dreamers questa attività è piaciuta un sacco!
Anche quelli inizialmente più timorosi, si sono presto lasciati andare quando hanno capito che le api non potevano pungerli!
Alla sera grandi giochi, ambientazioni e costumi
La sera vedeva l’ambientazione di giochi diversi con le torce nei quali i Dreamers si cimentavano sempre con entusiasmo.
I costumi, il grande spazio verde, le ambientazioni e la nostra narrazione contribuivano a creare la giusta atmosfera.
Ovviamente i nostri costumi erano divertentissimi!
Soprattutto con i più grandi ci siamo cimentati nei racconti che facevano un po’ paura.
Tutti leoni mentre ne parlavano durante il giorno, poi appena calava il buio… avevano paura a fare due passi da soli!
Anche perchè, girando con le torce per il giardino, incontravano zombie, orchi, fantasmi,…
Pensate che in un gioco l’orco (quello vestito di verde) rappresentava un personaggio buono che doveva aiutarli nella soluzione.
Tutti i Dreamers lo sapevano e avevano bisogno di lui, ma tutti avevano paura ad avvicinarsi a lui al buio!
Inutile dire che, prendendo spunto da questo, li abbiamo poi fatti discutere su quanto l’abito faccia il monaco e su quanto ci si lasci influenzare dalle apparenze!
Altre volte l’alieno (vestito di azzurro) arrivava per rapirli se avessero detto una bugia. Aiutooooo!
E guardate un po’ come ci siamo impegnati nel trucco da zombie! Siamo stati bravi?